"Il Giardino di Diana"
Bed & Breakfast in Nemi (Rome)
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Il
Museo delle Navi |
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Le navi
di Nemi appartenevano all'imperatore Caligola, che nei suoi frequenti soggiorni
a Nemi, durante i suoi ritiri spirituali presso il tempio di Diana
Nemorensis, le utilizzava come vere e proprie reggie
galleggianti.
Come
già detto, le navi furono affondate allorchè Caligola
venne ucciso, per eseguire la condanna alla
damnatio memoriae, e vennero ritrovate nel medioevo per
merito di alcuni pescatori. Molti furono i tentativi di recupero,
alcuni ad opera anche di famosi personaggi del Rinascimento come
Leon Battista Alberti. In realtà le navi però erano
sommerse da uno spesso strato di fango percui solo agli inizi del
'900 si riuscì
a trovare il modo di recuperarle senza danneggiarle. Fu necessario
svuotare il Lago di Nemi e l'industria Italiana dell'epoca si mobilitò
per fornire macchinari e tecnologie. Si ripristinò l'antico Emissario e
si iniziò a svuotare il lago finchè nel 1929 vennero alla luce le
navi.
Il mondo intero si interessò alla grande
impresa, e le navi recuperate e restaurate furono sistemate in un
museo appositamente costruito. Purtoppo il 30 maggio del 1944 durante
il bombardamento degli americani il museo prese fuoco e i preziosi
reperti andarono distrutti. Ora, dopo decenni di chiusura, il museo
ha riaperto ed ospita delle ricostruzioni scala
1:5 delle navi ricavate
dai rilievi fatti all'epoca dagli ingegneri della marina militare
e una minuziosa opera di restauro è in corso sui resti delle navi
scampati all'incendio. |
Link correlati:
» Istituto
Luce: "Le Navi di Nemi" - Notizie e video sulla vicenda
» Notizie
in Controluce: "Le
Navi di Nemi"
» Il
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Il Tempio di Diana |
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Il Tempio di Diana
era in realtà un grande complesso grande più di 5.000 mq che veniva
anche comunemente chiamato il Santuario. Portici con colonne in stile
dorico, ambienti per sacerdoti, celle donarie, bagni idroterapici
e un teatro costituivano questo enorme complesso che in antichità
era un punto di aggregazione delle genti laziali, non solo nel periodo
delle Idus Nemorensis, ma in tutto l'anno.
Oggi del tempio sono visibili solo
alcune parti, mentre la maggioranza è ancora da riportare alla luce.
Il tempio fu abbandonato con l'avvento del cristianesimo e saccheggiato
di marmi e decorazioni. Gli scavi archeologici che iniziarono nel
XVII sec. contribuirono a portarlo alla luce, ma anche a disperdere
in molti musei d'Europa i pezzi migliori dei marmi ancora presenti
nel Santuario. Altri pezzi comunque si trovano nel Museo
delle Navi,
a palazzo Ruspoli e nei musei romani di Valle Giulia. |
Link correlati:
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» Scavi
a Nemi - Le novità archeologiche della zona |
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La
Villa di Cesare |
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Sulla riva opposta
del Lago di Nemi, Giulio Cesare fece erigere una splendida villa
che recenti scavi ad opera degli Istituti Nordici di Archeologia
stanno riportando alla luce.
Sono stati riportati alla luce i muri,
i pavimenti, una cisterna e parti dell'edificio che costituivano
il monumentale complesso residenziale costruito originariamente in
epoca tardo-repubblicana. |
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L'Emissario |
L'Emissario
del lago di Nemi in realtà non è altro che una fantastica opera di ingegneria
idraulica costruita nel V sec. con lo scopo di controllare il livello
del lago e di irrigare i campi della valle di Ariccia.
Si tratta di un tunnel di 1.635 metri
che venne scavato partendo dalle due estremità per poi incontrarsi
al centro con estrema precisione.
In parte visitabile porta ancora sulle
pareti i segni che gli scavatori dell'epoca lasciarono sulla parete
durante la realizzazione. L'emissario venne restaurato negli anni
'20 per il suo riutilizzo durante lo svuotamento del lago al fine
del recupero delle Navi. |
Link correlati:
» Roma
Sotterranea: "L'Emissario del Lago di Nemi" |
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Chiesa
di S. Giovanni Battista
e casa dei Padri Verbiti |
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Chiesa
del 1961 particolare per le soluzioni architettoniche adottate. |
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Santuario
del Santissimo Crocifisso |
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Il
Santuario del Santissimo Crocifisso fu costruito nel 1637 per volontà
del signore di Nemi di allora, Mario Frangipane, ed è annesso al
Convento che fu dei Francescani ed ora è dei Mercedari.
In origine ospitava la cappella del Convento ed era dedicato alla
Madonna in quanto vi fu portata l'Icona di Versacarro, in seguito
venne intitolata al crocifisso poichè vi fu installato il Crocifisso
ligneo opera di frate Vincenzo da Bassiano.
Narra la legenda che il frate non riuscendo
a realizzare degnamente il volto del Cristo, decise di pregare ed
andare a dormire per poi risvegliarsi il mattino seguente e con sommo
stupore constatare che il volto della statua era perfettamente scolpito.
Il crocifisso ligneo viene portato
in processione durante gli anni giubilari e in quelle occasioni si
possono ammirare la precisione della scultura e le diverse espressioni
che il volto del Cristo assume in base alla prospettiva dalla quale
si osserva. |
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Chiesa parrocchiale di S. Maria del Pozzo |
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La
chiesa venne edificata nel XVII sec. allorchè venne distrutta la
cappella del palazzo Ruspoli per ospitare la nuova ala del castello.
Poichè la cappella del palazzo si chiamava Madonna
del Pozzo in ragione
della sua vicinanza alla cisterna del castello, venne mantenuta la
denominazione anche per la nuova chiesa che la sostituì. E' sicuramente
una delle più belle e grandi chiese del circondario. |
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Fontana
di Diana |
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La
fontana con la statua di Diana si erge in piazza Roma ed è opera
del maestro Luciano Mastrolorenzi. |
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Palazzo
Ruspoli |
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Il
palazzo venne edificato nel IX sec ad opera dei conti Tuscolo, all'epoca
della loro espansione su questo versante dei Colli Albani. Nel corso dei secoli
ha subito numerose trasformazioni in seguito alle diverse famiglie
nobiliari che lo hanno abitato. Il palazzo passò dai Tuscolo ai Colonna
ed in seguito
Annibaldi, ai Cesarini, ai Piccolomini, ai Cenci, ai Frangipane, ai Braschi,
ai Rospigliosi, agli Orsini ed infine ai Ruspoli. |
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